Nel 2025 Forum compie 40 anni e non ci pensa nemmeno ad andarsene in pensione: il programma di Mediaset, che va in onda tradizionalmente su doppia rete - su Canale 5 prima di pranzo e su Rete 4 con Lo sportello, appuntamento post-prandiale che risponde attivamente alle richieste degli spettatori - continua a macinare ascolti con picchi di 1,5 milioni di spettatori quotidiani, segno inequivocabile che il format, nonostante le ricorrenti fasi di stanchezza, le controversie e il plateale cambio alla conduzione (da Rita Dalla Chiesa all'attuale volto del programma Barbara Palombelli, con un'incursione di Paola Perego), non ha ancora perso la fiducia del suo pubblico. E forse mai la perderà.
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Ideato dal regista Pietro Valsecchi nel 1985 e inizialmente condotto dall'attrice Catherine Spaak, Forum è uno perpetuo specchio della realtà che tenta, tramite un nutrito cast di attori e comparse e le sentenze di giudici - veri avvocati, magistrati o esperti di diritto - a raccontare uno spaccato dell'Italia reale. Ovvero un Paese fatto di diritti negati, di litigi familiari, di dispute economiche, di eredità mancate e voltafaccia professionali. Come 40 anni fa, ancora oggi la trasmissione tenta di ricostruire casi verosimili o realmente accaduti, segnalati dal pubblico o scovati nella letteratura del diritto civile, che possano farsi riflesso degli umori della penisola: dalle liti tra vicini di casa si è passati a discutere di revenge porn e femminicidi (non sempre con i giusti toni, anzi), diritti dei genitori single e dei minori, tutela dei dati personali, bullismo, immigrazione.
Da Rita Dalla Chiesa a Barbara Palombelli, Forum a confronto
Dopo l'esperienza di Spaak alla conduzione, il programma è passato in mano a Rita Dalla Chiesa, volto televisivo di lungo corso (ed ex moglie di Fabrizio Frizzi) che lo ha reso un programma popolare, cambiandone i linguaggi e impostandone i toni che ancora oggi fanno da perno a ogni puntata. Insieme a Dalla Chiesa, che è rimasta al timone di Forum dal 1988 al 1997 e poi, dopo un breve stop (periodo nel quale ha passato il testimone a Paola Perego, che ne ha condotto su Rete 4 un'edizione serale non particolarmente fortunata), dal 2003 al 2013, il format è diventato uno dei più performanti del prime e poi del day time di Mediaset. Merito anche di alcuni personaggi cult come il mitico giudice Santi Licheri, che dal 1985 al 2006 è stato il censore inflessibile dei casi giunti nel tribunale televisivo, il revisore al contempo duro e gentile delle coscienze, il sommo sacerdote dell'etica morale e civile degli italiani.
E non si può dimenticare Tina Lagostena Bassi, avvocata e attivista per i diritti delle donne (a lei si deve, tra le altre cose, la fondazione del Telefono Rosa, nonché ovviamente la difesa di Donatella Colasanti, unica sopravvissuta del massacro del Circeo) che ha partecipato alla trasmissione dal 1998 al 2008, trasferendo a Forum un pizzico di quel suo stile asciutto e incisivo che ha caratterizzato tutta la sua carriera pubblica. La guardia giurata Paolo Africano e Fabrizio Bracconeri sono stati personaggi altrettanto rilevanti delle edizioni di Forum negli anni Novanta.
Dal 2013 è Barbara Palombelli a tenere le fila del programma e di una redazione molto nutrita che si è arricchita man mano di inviati ed esperti, ospiti e inserti editoriali: la giornalista ha rivoluzionato il format con il suo stile, dandogli un taglio più giornalistico e di attualità e introducendo temi sociali caldissimi, interviste a saggisti e ad autori, uditori (giovani avvocati che animano il dibattito prima della sentenza).
E quindi perché un programma come Forum resiste, stagione dopo stagione?
Forum è un resoconto quotidiano di disgrazie e ingiustizie in cui lo spettatore, ormai fidelizzato da anni di visione, si riconosce: anche se le sentenze dei giudici alla fine di ogni puntata sono solo simulate, anche se i protagonisti delle puntate sono solo figuranti che recitano un copione, la trasmissione è capace di raccontare la società come pochi altri programmi della tv italiana sono riusciti a fare. E infatti, 40 anni dopo, siamo ancora qui a discutere del suo tasso di share e delle intricate e spesso bizzarre storie che vengono raccontate quotidianamente. Pur avendo modificato alcune dinamiche secondarie, il filone principale è rimasto praticamente identico negli ultimi 4 decenni: dopo l'esposizione dei fatti da parte dei due o più contendenti della puntata, con il giudice della trasmissione che si ritira per deliberare, è proprio il pubblico in studio e da casa, che negli anni ha acquisito sempre maggior rilievo, a snocciolare i punti centrali del dibattito. Ed è proprio questa la forza del programma: il fatto che quelli in scena potremmo essere noi. Con le nostre beghe quotidiane e le nostre sfortune, pronti a raccontare a un giudice quanto di male ci è capitato per provare a ottenere giustizia dopo la mitica frase "così è deciso, l'udienza è tolta".