È molto probabile che i nati tra gli anni settanta e gli anni novanta siano in grado di scandire alcuni momenti precisi di vita attraverso la discografia di Robbie Williams. Rimanere scioccati a sei anni da non riuscire a staccare lo sguardo dalla TV guardandolo spogliarsi della sua stessa pelle e rimanere vestito di soli muscoli nel video di Rock DJ. Farsi investire dal magone alle prime due note di She’s The One a quattordici anni, fantasticando un giorno di poterlo essere per qualcuno. Emozionarsi a trent’anni a sentirlo confidare la più grande lezione di vita che ha imparato fino a oggi. Che a sentirlo bene può fare comodo anche a noi. Occhi di ghiaccio, canotta bianca e braccia tatuate: sono i perimetri che lo tracciano, a cinquantun anni come a venticinque, custodi oggi di una consapevolezza dispensata con una manciata di parole posate generosamente una dietro l’altra in collegamento da una camera d’hotel di una delle tappe del suo BRITPOP tour.
Tra le novità dell’anno anche un progetto a firma tricolore andato in scena pochi giorni fa al Metlife Stadium di New York con una performance live del primo inno ufficiale della FIFA, Desire, alla finale della FIFA Club World Cup insieme all’orgoglio italiano Laura Pausini (con cui, ci ha svelato, avere più in comune di quanto si possa credere) e il ritorno di una collabo che invita alla leggerezza felina. Robbie Williams torna infatti a collaborare con FELIX, marchio di cibo per gatti di Nestlé Purina PetCare Europe, portando la Cattitude sullo schermo con un nuovo spot di cui la superstar ha firmato la musica e in tour, di cui il brand è sponsor ufficiale. Trentasette date in tutta Europa di cui l’unica in Italia il 17 luglio a Trieste (sold-out), dove salirà sul palco dello stadio Nereo Rocco. A pochi giorni dall'appuntamento, Robbie Williams ci ha confidato i suoi primi - giovanissimi - ricordi in Italia, i rituali in cui si rifugia per stare bene davvero e il potere della musica, ieri come oggi. Anche solo per tre minuti.
Il 17 luglio sei a Trieste per l’unica data italiana del tour BRITPOP. Ricordi la prima volta sul palco in Italia?
Deve essere stato con i Take That ma la mia risposta onesta è no, non me la ricordo di preciso! (ride). Ricordo però di essere sempre rimasto stupito dalla quantità di persone che si presentavano nelle stazioni radio perché nel Regno Unito non succedeva. In paesi come l’Italia e la Spagna invece fuori c’erano migliaia di ragazze… era strano, inebriante e sconcertante. Tanto confusionario quanto incredibile.
L’Italia è presente anche in un altro tuo progetto dell’estate: hai lavorato con Laura Pausini per “Desire”, il primo inno ufficiale FIFA e che rappresenta la tua prima attività in qualità di Official FIFA Music Ambassador. Come è andata?
È un onore che Laura abbia accettato il mio invito a partecipare al brano Desire: è un’artista incredibile con una voce perfetta. È molto simile a me come persona. Fin dai primi scambi abbiamo scoperto entrambi di amare il mare ma non la sabbia, ci piace il sole ma non ci piace uscire… ci sono così tante somiglianze nelle nostre personalità. Mi piacciono e non piacciono cose abbastanza insolite e per lei è lo stesso quindi ho pensato " Fantastico, ho trovato una persona strana come me!". È scattata subito un'amicizia.
Cosa racconta della tua musica oggi il nuovo album BRITPOP e il brano Rocket?
Volevo fare della musica con la chitarra. Per questo progetto e questo album volevo fingere nella mia testa di aver appena lasciato i Take That e lavorare a un album come se lo avessi fatto in quel momento, ma sfruttando tutto quello che ho imparato con la mia esperienza negli anni, il mio desiderio era questo. E il brano Rocket racchiude questa idea: rock e dinamico, mi dà la possibilità di essere quel ragazzo per tre minuti.
Parlando della tua collaborazione con Felix, che rapporto hai con i gatti?
Ne ho avuti così tanti nel corso della mia vita! Adesso abbiamo due gatti, c'è un'innocenza in loro… sono terapeutici e completano una famiglia.
Cattitude significa affrontare la vita senza cercare di impressionare gli altri ma seguendo ciò che ti fa stare bene: cosa fai per sentirti al meglio oggi?
Penso che potremmo usare tutti un po' di cattitude. Sento di averne nei miei momenti di solitudine, ma poi quando non sono da solo ho troppo bisogno dell'affetto degli altri. Per sentirmi bene devo non fare niente per molto tempo perché ho una mente sempre in movimento, e una vita impegnata. Cerco di riposare e recuperare le energie per il prossimo momento di intensità. Ho scelto una vita creativa e, per gestirla come tale, ho bisogno di momenti di assoluto niente. E me li concedo.
Qual è la lezione più grande che hai imparato nella vita fino ad ora?
Per molti anni non riuscivo a capire perché non mi sentissi confident. Ho aspettato che la sicurezza in me arrivasse ma non è mai successo, ho sempre finto di esserlo. Nel tempo mi sono reso conto di non essere sicuro di me, ma di essere coraggioso. E penso che essere coraggiosi sia più importante di essere confident. Per tutto quel tempo, mentre ricercavo in me questa sicurezza, non mi ero reso conto che la mia caratteristica più importante era essere, per molti versi, pieno di coraggio.