In fondo al tuo cuore, dunque, il ritmo mantiene il suo eterno battito, non è forse questo che fa di te un poeta? A volte sembra scemare fino a sparire del tutto. Ti lascia mangiare, dormire, parlare come le altre persone. Poi di nuovo si gonfia, cresce e cerca di raccogliere il contenuto della tua mente in una sola danza dominante, scriveva Virginia Woolf in Consigli a un aspirante scrittore.
L’urgenza della creazione, a qualsiasi costo, è il tema di À pied d’œuvre, di Valérie Donzelli, in concorso a Venezia 82, ispirato a una storia vera, quella di Franck Courtès, fotografo di successo che a un certo punto della sua vita fa una scelta radicale: abbandona la comodità e i guadagni sicuri per la libertà di inseguire una passione ed essere uno scrittore. Con ostinazione e umiltà.
Franck diventa un tuttofare, per salvaguardare le ore della scrittura, e c’è un momento – racconta nel libro da cui il film prende il titolo – in cui tra il mestiere di scrivere e quello di manovale, non si sente più nulla di preciso socialmente: «Sto alla miseria come le cinque del pomeriggio, in inverno, stanno all’oscurità: è buio ma non è ancora notte».
La vita precaria degli scrittori, che spesso riescono a sopravvivere solo grazie a un secondo lavoro, perché: «Finire un testo non significa essere pubblicati, essere pubblicati non significa essere letti, essere letti non significa essere amati, essere amati non significa avere successo, e il successo non offre alcuna promessa di fortuna».
Donzelli, nella parte del protagonista, ha voluto Bastien Bouillon, 40 anni, figlio di un regista teatrale e di un’attrice, pronipote di Joséphine Baker. È il loro quarto film insieme.
«È stata una scelta ovvia», confessa, «con la sua forza pacata e la sua presenza discreta.
Questo film si interroga sul valore che diamo a una vita guidata da una passione silenziosa, poco spettacolare, ma inarrestabile.»
Scelta perfetta anche secondo il direttore della Mostra Alberto Barbera, che ha sottolineato, nella conferenza stampa di presentazione, quanto sia straordinaria la sua interpretazione. Coppa Volpi?