"Con tutta l’ansia che comporta, il momento più bello del fare un film è quando lo mostri al pubblico: passi il testimone, la trasmissione del piacere". Così parlava Luca Guadagnino all'indomani dell'uscita del suo Suspiria, rivisitazione eccitante del classico di Dario Argento, aggiungendo di non essere un regista che crede "all'idea. Credo nel metodo, nella disciplina, nella ricerca.". Ad oggi metodo, disciplina e ricerca sono valsi al regista nato in Sicilia e vissuto nei primi anni dell'infanzia in Etiopia, nove lungometraggi, diversi documentari, numerose candidature a Premi Oscar, Golden Globe, Bafta, David di Donatello, e un Leone d'argento nel 2022 per il suo splendido, decadente e sanguinoso Bones and all. Che pur affondando a piene mani nel genere horror, era, come tutti i film di Guadagnino, fondamentalmente una storia d'amore.

Da Chiamami col tuo nome a Challengers fino al più recente Queer, è sempre stato l'amore il grande sole attorno al quale far succedere cose. Tranne stavolta. Per stessa ammissione del suo autore, infatti, il nuovo film di Guadagnino intitolato After The Hunt, e che sarà presentato fuori concorso alla 82esima edizione della Mostra del cinema di Venezia, parla di temi caldi e attualissimi, come il consenso, la sorellanza, l'etica. E lo fa, come ha spiegato Guadagnino stesso, "in modo molto provocatorio". La protagonista principale è Julia Roberts (per la prima volta sul red carpet del lido), che secondo Luca Guadagnino ha fatto "la migliore interpretazione della sua carriera".

after the huntpinterest
Courtesy of Amazon MGM Studios

Di cosa parla After The Hunt, il film di Luca Guadagnino con Julia Roberts

Ambientato in un prestigioso college del Nord America della Ivy League, il film ruota attorno alla figura della professoressa Alma Olsson (appunto, Julia Roberts), che si trova in un momento delicato della propria carriera. Donna brillante, rispettata, ma anche riservata, vive un’esistenza apparentemente ordinata e rigorosa, finché l’arrivo di una denuncia scuote le fondamenta dell’istituzione e la sua stessa coscienza. Maggie Price (Ayo Edebiri in un ruolo sorprendentemente profondo e stratificato, Guadagnino l'ha scelta dopo averla vista in Bottoms, 2023), una giovane studentessa-modello di filosofia accusa Henrik "Hank" Gibson (Andrew Garfield), un professore del dipartimento, di avere oltrepassato il limite nei suoi confronti e di aver proseguito in pesanti avances anche dopo il suo rifiuto. Inizialmente non è chiaro chi dica la verità e chi menta e la professoressa si trova in estrema difficoltà. L'accusa genera, infatti, una scossa morale all’interno del campus, obbligando l’istituzione a confrontarsi con dinamiche sommerse da tempo. Ma ciò che inizialmente sembra un caso circoscritto si complica quando, nel vortice delle indagini e delle ripercussioni etiche, emerge un segreto custodito proprio da Alma, risalente al proprio passato universitario. La linea tra il passato e il presente inizia a dissolversi, costringendo la professoressa a interrogarsi su cosa significhi davvero essere "complice". In un contesto che le è ostile, la giovane studentessa si rivolge con fiducia alla professoressa interpretata da Julia Roberts, sperando di trovarvi un’alleata. Maggie vede in lei una figura autorevole ma anche una donna che ha dovuto farsi spazio in un mondo accademico dominato da uomini, e per questo si aspetta comprensione, ascolto, solidarietà.

after the huntpinterest
Yannis Drakoulidis

Nel trailer assistiamo alle confidenze tra la studentessa e la professoressa e intuiamo che il professor Gibson ha la fama di essere un womanizer. Non si capisce, però, se la ragazza riesca effettivamente a trovare nella sua mentore l’alleata che immaginava.

Una delle scene più interessanti già spoilerate vede infatti la giovane ammettere di non trovarsi a proprio agio in una discussione con la sua insegnate e Julia Roberts rispondere, lapidaria: «Non tutto dovrebbe farti sentire a tuo agio». Guadagnino, come già anticipato, si è detto entusiasta della lavorazione del film e ha definito incredibile l’interpretazione di Julia Roberts. «After the Hunt parla di ciò che accade nell’ambiente accademico tra persone più anziane e più giovani», ha spiegato nel corso di un’intervista. E ha poi continuato: «Affronta l’idea del consenso ed è molto provocatorio». In un’epoca storica in cui si discute spesso, quasi quotidianamente, di consenso, cultura dello stupro e violenza ai danni delle donne, quello di Guadagnino sembra essere tanto attuale quanto potenzialmente (vedremo) destabilizzante. Le accuse che la studentessa rivolgerà contro un professore carismatico e rispettato la pongono in una posizione estremamente vulnerabile: non solo rischia l’isolamento, ma anche di essere percepita come una figura "nociva" in un ambiente che preferirebbe il silenzio alla verità.

after the huntpinterest
Courtesy of Amazon MGM Studios

After the Hunt, insomma, è un film che riflette anche sul significato del privilegio: chi può permettersi di restare in silenzio, e chi invece paga il prezzo di parlare? Chi ha il lusso di dimenticare, e chi è condannato a ricordare? In questo gioco di specchi tra passato e presente, tra protezione e responsabilità, il film ci mostra quanto sia difficile – e necessario – avere il coraggio di scegliere da che parte stare, soprattutto quando la verità non è evidente e il rischio di perdere tutto è reale. «Volevo lavorare con Luca da 15, 20 anni e finalmente ci siamo riusciti», ha ammesso il protagonista maschile Andrew Garfield nel corso del CinemaCon. E ha definito il lavoro di Guadagnino «sontuoso, sensuale, [un progetto] che afferma la vita». Edebiri – che nella pellicola ha il ruolo della studentessa che denuncia il suo professore – ha invece dichiarato: «Questo è un film pensato per essere visto insieme ad altre persone, per parlarne, discuterne e semplicemente per provare emozioni».