"È uno dei più importanti registi canadesi. Le persone hanno sentito parlare di questo film per così tanto tempo. Ha un cast stellare e racconta una storia epica. Siamo davvero entusiasti di presentarlo"; così Danis Goulet, co-programmatrice del Toronto Film Festival (che si svolgerà dal 6 al 16 settembre), ha commentato l'imminente presentazione, in anteprima mondiale, dell'ultima fatica di Xavier Dolan, La mia vita con John F. Donovan. Questo film è attesissimo non solo perché Dolan è uno dei registi più di talento dei nostri tempi, ma soprattutto perché sarà il suo debutto in lingua inglese, la sua prima opera di produzione americana. L'uso della lingua francese nei film di Dolan non ha mai avuto solo una funzione comunicativa, ma anche evocativa di determinati immaginari; siamo curiosi di vedere come il cambio linguistico impatterà lo sviluppo della linea narrativa del film.

Face, Head, Nose, Beauty, Chin, Forehead, Eye, Cheek, Human, Mouth, pinterest
Shayne Laverdiere/EOne Films


L'ultimo film di Dolan Juste la fin du monde era stato presentato al Festival di Cannes nel 2016 aggiudicandosi il Grand Prix Speciale della Giuria; le attese quindi per La mia vita con John F. Donovan sono altissime. Il regista canadese è già così arrivato al suo settimo lungometraggio prima dei trent'anni e la definizione di enfant prodige che spesso gli viene affibbiata pare davvero essere riduttiva. Questo nuovo film può essere descritto come un romanzo epistolare per immagini, al cui centro abbiamo la corrispondenza tra una star della tv americana e un giovane attore; che dopo la sua scomparsa lo ricorda in un'intervista attraverso le lettere che si sono mandati nell'arco di dieci anni. Nella pellicola avremo un cast spettacolare; il protagonista John F. Donovan sarà interpretato da Kit Harington (star di Game of Thrones), per quanto riguarda le interpreti femminili i nomi di spicco saranno Susan Sarandon e il premio Oscar Natalie Portman.

"È un film sulla fama, la celebrità e la difficoltà di coniugare la vita e la carriera con integrità quando sei un'artista", così Dolan ha commentato l'annuncio della sua partecipazione al TIFF alla Montreal Gazette, "volevo parlare della difficoltà dell'essere celebri, ma anche di quella relativa all'essere un attore omosessuale a Hollywood". E ancora "È stato faticoso; c'è stata un sacco di solitudine in tutto questo. Non è facile quando hai fatto un film con tante persone ritrovarsi all'improvviso da soli davanti allo schermo del tuo computer per i successivi due anni". No, non deve essere stato facile, ma siamo sicuri che ne è valsa la pena.