Famiglia di artisti (il nonno è il fotografo Ugo Mulas, sua mamma l’artista e fotografa Melina Mulas, suo padre il contrabbassista e compositore Paolino Dalla Porta), liceo artistico di Brera, Centro sperimentale e poi il primo film, Parthenope, che è anche il primo di Paolo Sorrentino con una donna protagonista. Celeste Dalla Porta, 27 anni, è candidata ai David 2025 come Miglior attrice.

Che cosa stavi facendo quando hai saputo della candidatura?

Finalmente quella notte ero riuscita a riposare, stavo ancora dormendo. Mi ha chiamato il mio agente e mi ha dato questa notizia meravigliosa. Ero nel dormiveglia, chiudo, mi sveglio, realizzo e lo richiamo. «Scusa, cosa hai detto?».

Il primo pensiero?

È scattata la sindrome dell’impostore, dopo la scuola ho fatto solo Parthenope e qualche corto. Mi è venuta un po’ di ansia, mi è sembrato qualcosa più grande di me. È come se vivessi due vite parallele… Questa candidatura non è solo mia, la condivido con le persone che hanno costruito il personaggio. Da Paolo Sorrentino alla direttrice della fotografia Daria D’Antonio, agli scenografi, gli sceneggiatori e tutte le persone sul set…

Chi hai chiamato quando hai saputo?

Ho scritto un messaggio a mio papà e ho chiamato mia mamma. Erano emozionati, mi hanno chiesto: cosa sta succedendo?

Il momento indimenticabile sul set?

Mi sono emozionata tanto quando abbiamo girato le scene all’università Federico II di Napoli, sentivo quel senso un po’ sacrale dello studio.

Hai riti scaramantici?

Sì, scrivo sempre dei pensieri sul diario prima di fare una cosa importante, immagino quello che potrebbe succedere… E poi ho un po’ la fissa dei numeri angelici. Se vedo 19.20 anziché 19.19 non mi fa tanto piacere…

Qualcosa di nuovo che vorresti provare nella vita?

Vorrei fare un bel viaggio esplorativo, lontano lontano.

Ti piaci di più quando...

Quando so essere leggera, quando so stare in relazione con gli altri e non mi ascolto troppo. So essere leggera quando sono sicura di me, mi piaccio senza pensarci. Quando il pensiero non è troppo fitto, allora sto bene.

fashionable outfit featuring a long flowing dress and a leather jacketpinterest
Nicolò Parsenziani

Bomber di pelle, longdress in lurex di seta con vita a corsetto, collant e slingback, tutto Saint Laurent by Anthony Vaccarello.

Il momento più difficile?

Certamente il film. Il primo giorno in assoluto. Perché io avevo studiato tanto, fatto tante prove, mi ero immaginata il set ma quando ti trovi lì tutto è diverso. Devi avere a che fare con la macchina da presa che si muove in un certo modo, all’inizio devi prendere un po’ le misure.

Chi vorresti incontrare e cosa vorresti dirle o dirgli?

Sono molto legata alle persone che ho incontrato, quindi vorrei rincontrare i miei insegnanti di scuola, i compagni di classe, gli attori conosciuti sul set come Silvio Orlando e Gary Oldman. Vorrei ringraziare tutti.

La migliore lezione dei tuoi genitori quale è stata?

La libertà, che è un modo di vivere. La libertà e la fiducia. Mi hanno dato tanta, tanta fiducia. Mi hanno insegnato a credere nell’arte, nella semplicità delle cose, a non avere fretta di finirle o di trovare una strada, a non avere paura del fallimento, alla possibilità di sentirsi unici a prescindere da quello che si fa. Ogni sliding door ha svolte positive, apre possibilità. E mi hanno insegnato l’amorevolezza.

La decisione più difficile?

Dopo il liceo sono andata a Parigi a frequentare la scuola di teatro fisico Jacques Lecoq. Dopo tre mesi, ho provato a entrare al Centro sperimentale, mi sembrava che fosse più adatto a me. Mi hanno preso. Ma la scelta di lasciare Parigi non è stata facile.

Se potessi vedere un solo film per tutta la vita, quale sarebbe?

Ho la canzone che ascolterei per sempre ma i film sono troppi… Lithium dei Nirvana. È legata alla mia adolescenza, alla ricerca della mia identità, quella fase in cui ti riconosci attraverso la musica.

La frase che ti ripeti spesso?

Celeste, non sei più una bambina, adesso hai delle responsabilità… Anche se, nel nostro mestiere, è fondamentale rimanere connessi con la bambina che c’è in noi.

Il tuo armadio è pieno di…

Vestiti neri e jeans.

La persona più elegante che conosci?

La mia stylist Amelianna: ha un modo di vestire, parlare, guardare e muoversi che mi affascina.

Una cosa che ti fa stare subito bene?

Il caffè. Mi fa venire voglia di alzarmi. E poi mi piace camminare da sola prendendomi un tempo. Perché ognuno ha i suoi tempi, e io sento di avere un tempo lento. Devo accettare la mia lentezza e in questo tempo lento c’è anche una camminata contemplativa tutta per me.

Chi sarà il tuo "+ 1" alla cerimonia dei David?

Vorrei portare mia madre. Siamo molto legate. Era la mia persona preferita da bambina, poi ci sono stati gli alti e bassi dell’adolescenza, un giusto confronto tra l’essere me e l’essere lei, che poi si è sistemato ed è diventato un amore ancora più grande.

a person dressed in a formal black outfit against a white backdroppinterest
Nicolò Parsenziani

Blazer over in gabardine di lana, pantaloni en pendant, camicia in popeline di cotone e cintura, tutto Saint Laurent by Anthony Vaccarello.

Cosa ti ha fatto scoprire Parthenope di te?

Molte paure nuove, belle, costruttive, importanti. Mi ha fatto scoprire una mia parte adulta. E forse è lì che ci sono le nuove paure, c’è stato proprio il passaggio da ragazzina a donna. Parthenope è stato un personaggio complesso, un lavoro importante, mi ha portato responsabilità: mi sono confrontata con parti nuove di me, con mancanze, vuoti e ricchezze che ho dentro, proprio a livello d’amore interiore. Mi ha fatto capire quanto io ami il set, mi ha dato la sensazione che fosse giusto il mio essere lì.

L’errore che ti è servito?

Non esser riuscita a dire di no in alcune situazioni, non essere stata chiara e non essere stata abbastanza in ascolto di me stessa. Quindi ho un po’ tradito me stessa per non tradire gli altri.

Nessuno si deve permettere di…

Invadere uno spazio per me importante.

Hai un portafortuna?

Ne ho diversi, in realtà ho molte pietre che mi porto in giro e poi purifico mettendole nel sale… E poi c’è l’anello di Parthenope che non ho più tolto da quando l’ho messo la prima volta.

Cosa non ti piace di te?

L’indecisione, l’insicurezza, che a volte è davvero limitante.

fashion model showcasing a stylish outfit featuring a patterned jacket and layered skirtspinterest
Nicolò Parsenziani

Giacca in broccato misto, body con rouches e mini di jacquard e pizzo, tutto Saint Laurent by Anthony Vaccarello, come i collant e le slingback con zeppa.

Cosa ami?

Il mio sapermi adattare alle situazioni col mio tempo, e mi piace che io abbia iniziato ad accettare questo aspetto del mio carattere.

In questa fase della tua vita c'è spazio per l'amore?

L’amore è anche nuove amicizie, nuove scoperte, l’amore per la mia famiglia. In questo momento della mia vita c’è stata, per forza di cose, una selezione naturale. Le persone vanno e vengono, per quelle che mi sono rimaste vicine provo un amore fortissimo. E sto iniziando a capire quanto sia importante volermi bene per poi trovare qualcuno da amare.

elle cover david di donatellopinterest

Celeste Dalla Porta in bomber di pelle, blusa arricciata di viscosa e maxigonna di seta lurex, tutto Saint Laurent by Anthony Vaccarello; girocollo d’oro rosa della collezione Clutch, collana a cravatta d’oro rosa e brillanti della collezione Layers e anello d’oro rosa e brillanti della collezione Vertigo, tutto Crivelli.

(Styling di Monica Curetti. Foto di Nicolò Parsenziani. Ha collaborato Gabriele Ciciriello. Capelli Gianluigi Gargaro con assistente Monica Villa Aldo @ The Agency Aldo Coppola. Trucco Arianna Campa using Comfort Zone con assistente Mara Giannini @ Blend Mgmt).