Il ritorno dei jeans bootcut era inevitabile. Dopo aver assistito alla riscoperta di alcuni dei trend più discussi degli anni Duemila, dai peplum top agli stivali UGG, dagli orli a palloncino alle iconiche baguette di Fendi, la domanda era soltanto una: quali di questi avrebbero conquistato davvero la moda mainstream e quali sarebbero rimasti confinati all’estetica nostalgica della Gen Z?
La risposta è chiara, i jeans bootcut non sono un semplice revival passeggero. La loro rinascita ha avuto un momento decisivo quando Kendrick Lamar, durante l’halftime show del Superbowl, ha indossato un paio di jeans bootcut firmati Celine. Il risultato è stato immediato: nel mese successivo, le ricerche del modello su Net-a-Porter sono aumentate del 700%.
Negli ultimi dieci anni, icone come Victoria Beckham e Kate Moss hanno scelto i bootcut in più di un’occasione, interpretandoli in chiave sofisticata con vita alta e tacchi eleganti. È una formula che funziona perché l’orlo ampio, combinato con qualche centimetro di altezza in più, crea l’illusione di gambe più lunghe e slanciate. Per molto tempo, questo taglio è rimasto confinato a un’estetica più “formale” o “da lavoro”, senza mai sparire del tutto.
A cambiare le regole del gioco è stata però Bella Hadid, che ha sperimentato con il bootcut più di chiunque altro. Basta scorrere il suo feed di Instagram per scoprire come la modella abbia trasformato questo jeans da capo elegante a pezzo attuale, riportandolo nel guardaroba di una nuova generazione che forse non lo aveva mai indossato prima.
Bella Hadid ha reinterpretato il bootcut in una moltitudine di varianti, spaziando da un paio di jeans a vita bassa abbinati a un “cute top” in perfetto revival anni Duemila, fino a una versione scura a vita alta con stivali texani e cappello da cowboy. Non si è fatta mancare neppure la combinazione più discussa, quella tra bootcut e ballerine, oltre ad abbinamenti con giacche oversize in shearling, stivali da motociclista, oppure con semplici canotte e sneakers.
Proprio quest’ultima formula è diventata iconica nel 2017, quando Hadid l’ha sfoggiata in una campagna Nike Cortez che rendeva omaggio a Farrah Fawcett e alla celebre scena di skateboard di Charlie’s Angels del 1974. Una scelta che ricorda come, pur associati spesso all’estetica dei primi anni 2000, i jeans bootcut abbiano radici profonde nello stile anni Settanta.
Se i jeans a gamba dritta hanno già occupato gran parte del guardaroba o se l’idea di tornare agli skinny non convince del tutto (nonostante si parli di un possibile ritorno), è il momento perfetto per riscoprire il bootcut. Un modello che sa unire linee classiche e attitudine contemporanea, pronto a diventare il nuovo protagonista del denim. Ecco una selezione dei migliori modelli da provare adesso.
Cosa sono i jeans bootcut?
Non tutti hanno ben chiaro cosa distingua un vero jeans bootcut dalle altre varianti di denim, ed è comprensibile. A differenza dei modelli a gamba larga o svasati, che risultano ampi già dalla coscia, il bootcut mantiene una linea aderente lungo la gamba per poi aprirsi leggermente sotto il ginocchio. Le versioni più corte vengono spesso definite kick flares, ma il taglio classico è caratterizzato da un orlo più lungo, pensato per cadere con eleganza sopra le scarpe.
Come abbinare i jeans bootcut
Chi non ama le derive più estreme dello stile Y2K, o semplicemente cerca un modo elegante per indossare i jeans bootcut, può affidarsi alle interpretazioni che raccontano bene la loro versatilità. La più raffinata è quella che sceglie il lavaggio scuro, da abbinare a tacchi sottili e a un capo sartoriale, un blazer doppiopetto o un trench strutturato, per un risultato essenziale e sofisticato. In alternativa, i bootcut si prestano perfettamente a una rilettura boho contemporanea, la stessa che Chemena Kamali ha riportato in auge per Chloé: vita alta, sandali con zeppa o zoccoli chunky e una blusa eterea con ruches bastano a restituire un’eleganza bohémien aggiornata al presente. Infine, per chi preferisce un approccio più disinvolto, il riferimento non è tanto ai primi Duemila quanto agli anni Settanta, meglio evitare le ballerine, che rischiano di sembrare fuori tempo, e puntare piuttosto su sneaker retrò come le Adidas Samba o le Nike Cortez.
Articolo tradotto da harpersbazaar.com/uk. Per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione.