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Le nostre flash review dalle passerelle della Milano Fashion Week Primavera Estate 2025, giorno 5

Racconti brevi della moda che verrà, in una selezione digitale a portata di scroll down. Da noi a voi e in tempo (quasi) reale

Di
il meglio dalle passerelle della milano fashion week primavera estate 2025, giorno 5

Pillole di moda in aggiornamento day by day, per tenere traccia di stili, tendenze e suggestioni che andranno a plasmarsi all’ombra della Madonnina. Dopo New York e Londra, è infatti il turno di Milano che schedula giganti, nuove leve e miti del Made in Italy rivisti e corretti per l’oggi. La fashion race (da capogiro) proseguirà fino al 23 settembre e si segue live qui; attraverso le nostre flash review dedicate al meglio delle collezioni Donna Primavera Estate 2025. Da Ferrari a The Attico, a voi un best of direttamente dalle passerelle della Milano Fashion Week, giorno 5.

Il meglio dalle passerelle della Milano Fashion Week, giorno 1

Il meglio dalle passerelle della Milano Fashion Week, giorno 2

Il meglio dalle passerelle della Milano Fashion Week, giorno 3

Il meglio dalle passerelle della Milano Fashion Week, giorno 4

Ferrari Primavera Estate 2025

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GABRIEL BOUYS//Getty Images

Verticalismi di stile in terracotta, un cenno glossy e sensualissimo sulle labbra, sul corpo bijoux 3D che sono dichiarazione. Pelle su pelle, organza froissé a frusciare ad ogni passo, in un crocevia di potenza e femminilità a tracciare la rotta del Ferrari Cabinet ovattato di alcantara e tendaggi rosso corsa. Rocco Iannone disegna la silhouette con grande intensità; mutando pesi e tagli, svuotando e amplificando per lusingare e mai costringere. Non c’è oppressione nei leather dress color tabacco annodati al punto vita, e nessuna durezza nei blazer dai ricami tattili a farsi couture nella riproduzione del Cavallino Rampante. Perfino le tute di chiara suggestione workwear si fanno stilema di raffinata sexiness che dal cuoio vira al militare. Alla mano una cassetta degli attrezzi chic: un bauletto in pelle con fodera interna di alcantara, punteggiata da bulloni in metallo e bordata da frange fluttuanti, creata con la pelle ricondizionata degli scarti di produzione. Lampi di giallo accesissimo tratteggiano i carré di seta di gonne e abiti, mentre il denim si arricchisse di effetti spazzolati e screziati per un prêt-à-porter urbano ad alta intensità. E il finale vibra di leggendario rosso; cangiante, sanguigno, glossy, brillante. Come sulla gonna che è un macramè one-of-a-kind a tradurre l’emblema di Maranello su stoffa. Passione sartoriale e deluxe.

Ferrari Primavera Estate 2025

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GABRIEL BOUYS//Getty Images
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Ferrari Primavera Estate 2025

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GABRIEL BOUYS//Getty Images

Ermanno Scervino Primavera Estate 2025

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MARCO BERTORELLO//Getty Images

I mille volti della donna di oggi che è libera di (tra)vestirsi da ragazza yé-yé in bianco Space Age e guardaroba A-line, giungendo a grandi passi nei Settanta di tricot, suede o boots over-the-knee, con la malizia di una gatta con gli stivali gitana e irrimediabilmente chic. Una donna intraprendente che usa il corpo con intelligenza e seduzione, ammorbidendo l’austerità del due pezzi sartoriale con sfumature pastello e bralette rivelate. Una lady che, facendo tesoro della lezioni di epoche rivoluzionarie, osa; liberandosi da archetipi e costrizioni e sfoggiando un guardaroba fluido e preziosismo. Da Ermanno Scervino sfila una Libertà Sartoriale che è manifesto di femminilità indipendente in un mondo denso di contraddizioni. Un universo couture in cui la maestria artigianale si fa veicolo di emancipazione; con un tailleur liquido, con una minuziosa tecnica trompe-l’œil che fa apparire il tessuto come denim, in una sinfonia indigo a declinare caban, shorts e giacchette Sixties che sarebbero piaciute a François Hardy. Le silhouette sono morbide, con la giacca doppiopetto che re-immagina il corsetto per creazioni che scolpiscono il corpo, mentre gli abiti sottoveste sono tramati di pizzo per un gioco seduttivo in cui il corpo si fa dichiarazione di modernità. E se è vero che il giorno cinque di passerelle milanesi può essere giro di boa per tracciare tendenze e suggestioni della moda che verrà, anche da Scervino il messaggio è chiaro e quei verde menta, giallo citrino o rosa pesca che punteggiano il suo e altri défilé, sono pure iniezioni di (bramato) ottimismo.

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Ermanno Scervino Primavera Estate 2025

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Ermanno Scervino Primavera Estate 2025

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Luisa Spagnoli Primavera Estate 2025

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Estrop//Getty Images

Sembra di scorgere un pizzico di anni Ottanta in quei blouson oversize in coppia a gonne plissé. Forse non è la giusta suggestione eppure degli Ottanta – da Luisa Spagnoli – c’è anche l’esuberanza di alcuni colori, resi ancor più vividi dalla seta moiré che modella pantaloni slim fit o, all’opposto, immense bluse dalle maniche à gigot che fluttuano sul tappeto vellutato allestito al Museo della Permanente. Ma il core business qui, nella griffe fondata dall’illuminata Luisa nella Perugia degli anni Trenta e oggi guidata dalla bisnipote Nicoletta, è quella maglia sofficissima che arriva a comporre abitini balloon, cardigan ricamati da indossare con gonne da gipsy queen, o polo dai volumi generosi in coppia a trasparenze zuccherine che accarezzano il corpo. Impossibile, infatti, non intercettare in pedana anche quell’afflato bohémienne per cui la moda sta andando pazza; negli charms scaramantici che ciondolano dal collo, nelle cinture in cuoio intrecciato portate a corollario dei pantaloni, nelle mille balze delle bluse vedo-non-vedo. Il corporate suit segue a ruota (letteralmente) l’attitudine di collezione, risultando in un trionfo di femminilità in doppiopetto allungato e gonnellone frou frou. Dal tramonto in poi, invece, vestirsi del glamour di un abito drappeggiato con spacco e borsetta dal manico gioiello da tenere stretta al petto.

Luisa Spagnoli Primavera Estate 2025

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Luisa Spagnoli Primavera Estate 2025

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Estrop//Getty Images

Diesel Primavera Estate 2025

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Photo: Launchmetrics.com/spotlight

Come ormai già fatto per lo show invernale, da Diesel mostrano tutto e al bando gli snobismi della moda, una camera è stata per giorni puntata nel dietro le quinte della preparazione della passerella. Un cumulo di vecchi brandelli di jeans, 14,800 chili per la precisione, a sbattere in faccia quanto la moda possa essere inquinante, con il solito fare onesto e diretto che è solo della griffe guidata da Glenn Martens. Tuttavia, il manto indigo dà del filo da torcere (un po’ in tutti i sensi) alle mannequin/aliene dalle lenti inquietanti, ma d’altronde, e come recita la voce di sottofondo; “Welcome at Diesel. Diesel is denim”. Parte un’orazione sulla storia del denim – che con buona pace di chi lo crede born in the USA, è stoffa blu prima celestiale poi ribelle e squisitamente made in Italy –, parte la camminata delle modelle in hot pants e abitini sfilacciati; in una rapsodia in blu che diventa check per blazer e mini sinuose. E la tela di Genova è (mal)trattata un po’ in tutte le fogge; arricciata a mo’ di pelliccia per il collo della giacca biker, forgiata di collier trompe-l’œil per i mini dress, drappeggiata su abitini e top dall’effetto bagnato che ingannano l’occhio. “Mi piace quando non si colgono le cose a prima vista – disse qualche tempo fa il direttore creativo –, incita ad osservare ancora”. Di una cosa però siamo certi, ovvero che Diesel è denim, eppure oggi anche pelle; robusta e tenace anche lei, e perfettamente sagomata in caban da portare senza niente sotto. Enjoy Diesel.

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Diesel Primavera Estate 2025

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Photo: Launchmetrics.com/spotlight

Diesel Primavera Estate 2025

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Photo: Launchmetrics.com/spotlight
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Bally Primavera Estate 2025

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Sfila nei chiostri di Brera Bally, con la direzione creativa di Simone Bellotti, che presenta una collezione en plain air, dove le suggestioni bucoliche mediate dall'heritage svizzero della maison questa stagione conoscono una svolta meno daily ed utility decisamente più couture. Tanti gli abiti da sera caratterizzati da maxi volants svettanti tinta unita o nella nuova stampa agreste di stagione, usata anche per giacche e t-shirt, alternata a materiali sempre rigidi e costruiti come per la gonna color peltro dalla linea a campana. O meglio a campanella, come quelle che tintinnano da borse e accessori (sia in passerella sia addosso agli ospiti in front row), che in poche stagioni grazie alla creatività del designer ha saputo affermasi come simbolo signature sicuro - e sonoro - del brand.

Luca Lanzoni

Bally Primavera Estate 2025

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The Attico Primavera Estate 2025

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Daniele Venturelli//Getty Images

In un fashion world che si arrabatta a fornirti il guardaroba – e cioè tutto, con un look a puntino per ogni occasione – c’è chi il guardaroba te lo offre ma a suo, personalissimo, modo. Che è decisamente più serale che diurno, più ricercato che pratico eppure, va detto, è irresistibile; un concentrato di tendenze abilmente accomodate, tra un abitino prezioso aggiustato sopra a leather pants e una giacca spigolosa e accogliente per il set da palestra griffato Nike. Non c’è dubbio; Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini tornano ad animare la settimana della moda milanese con il loro The Attico elargendo coolness a dosi massicce. Il duo, in effetti, ha uno spiccato senso estetico che ben si traduce in pedana: i cenni street di pantaloni utility e giga-chiodi, quelli mannish di un cappottone degradé che pare rubato a lui, i corporate di business suit avvitati e ultra glam e la femminilità consapevole di chi la grande soirée la bazzica in abiti mille frange o dalle reti di cristallo in flirt con la lingerie. “Questa storia inizia con il suono del vetro che si rompe: pezzi tintinnanti che si schiantano a terra – racconta infatti il duo –. La fragilità è forza”. E da un abito a sirena in pizzo sfilacciato, ad esempio, può nascere il glamour seduttivo, potente e ormai irrimediabilmente a firma The Attico.

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The Attico Primavera Estate 2025

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Daniele Venturelli//Getty Images

The Attico Primavera Estate 2025

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