Lungo, corto, pastello, luccicante. Mille volti, già un inossidabile mito; caldo come un abbraccio e protettivo quanto uno scudo, tenero a sufficienza per mutuare il nome dal più tradizionale dei giocattoli. Storia del cappotto più cool di Max Mara, il Teddy Bear Coat, pregiato bozzolo in equilibrio tra glamour e praticità, soffice intuizione dai rimandi fanciulleschi che compie 10 anni. Pochissimi, eppure un’eternità per l’impaziente mondo di mode e tendenze che questo cappotto dalla linea avvolgente ha saputo interpretare, diventando feticcio femminile e generazionale, icona peluche in magico bilico tra una (finta) pelliccia e un elegante paltò.

la storia e il decimo anniversario del teddy bear coat di max marapinterest
Courtesy Max Mara
Il Teddy Bear Coat in versione nera, come indossato da Gigi Hadid sulla passerella di Max Mara dell’Autunno Inverno 2017 2018

E dire che quando Ian Griffiths lo ideò, nel 2013, non fu immediato successo: troppo largo, troppo imponente per il costume asciutto dei primi Duemila. Occorsero una manciata di stagioni in più perché il Teddy Bear Coat diventasse prerogativa dei guardaroba, tanto amato da essere replicato dai competitor e addirittura copiato in versioni low cost. Eppure nessuno è come lui; l’originale in cammello (o alpaca) con base in seta, alchimia di savoir-faire e tecnologia a produrre un’esuberante faux fur.

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Courtesy Max Mara
Il Teddy Bear Coat color cammello: un classico riconoscibile tra mille

È osservando l’immenso archivio di Max Mara che all’attuale direttore creativo venne l’intuizione: c’era un cappotto realizzato per un amico e stretto collaboratore di Achille Maramotti, padre del brand reggiano. “Si chiamava Carlini, era alto, sofisticato e doveva sembrare talmente elegante con quel cappotto in stile militare!”, ha raccontato Ian Griffiths a Nicoletta Polla-Mattiot per il suo Sogni su misura. È quel primo modello, risalente agli anni Cinquanta, dalla soffice superficie a pelo lungo e dalla base rigida, a dare il là alla creazione di un cappottone over dalla silhouette che è una coccola.

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Courtesy Max Mara
Un cappotto, mille declinazioni: come questa, in rosso vivo, per l’Autunno Inverno 2017 2018 di Max Mara

Il segreto del suo successo? La versatilità: sdrammatizza con ironia anche il più rigido dei dress code e flirta con il guardaroba di lui nelle proporzioni XL, pur rimanendo estremamente femminile. Merito di una precisa costruzione che avvolge senza ingoffare, rendendolo complice di jeans come di gonne, di pantaloni come di slip dress, di tacchi alti come di sneakers. Da Max Mara, in questo decennio, l’hanno ripensato in mille modi: a gilet, a mantella, a cappa, in tavolozze sobrie o vitaminiche per booster di energia anche al più uggioso degli inverni.

Per non parlare poi dello street style e delle icone che l'hanno indossato in questi anni, rendendolo immediatamente cool e iper desiderato. In principio fu Carine Roitfeld che per prima tra celeb e fahion icon nel 2013 indossò il Teddy Bear Coat, il giorno dopo il suo debutto in passerella alla Milano Fashion Week: stretta nel morbido abbraccio di quel cappotto peluche, a proteggerla dal freddo milanese, immortalata dai fotografi street style con una foto che fece il giro su tutti i giornali e i siti di moda. Fu il primo fotogramma di un nuovo immaginario, e l'immediata consacrazione a mito del nuovo cappotto orsetto, destinato a diventare best seller e nuova icona tra le icone Max Mara.

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Courtesy Max Mara
Teddy Ten: in occasione del decimo anniversario del soffice cappotto Max Mara ne ha realizzato la versione con strass, disponibile sul sito del brand e in 10 selezionati negozi nel mondo

E a celebrazione del compleanno, il Teddy Bear Coat diventa sparkling e, bianco o cammello, s’illumina con più di trecento strass totalmente ricamati a mano. Per la prima volta poi, arriva anche in versione petit; un Mini Teddy per fashioniste in erba (dai 5 ai 12 anni) che potranno sbizzarrirsi ad appaiare il cappotto a morbide cuffiette, adorabili guanti a manopola e paraorecchie. E d’altronde, dov’è scritto che la coziness e la giocosità dell’it coat peluche siano prerogativa del solo mondo degli adulti?

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Courtesy Max Mara
Candela Pelizza nella Fluffy Residence di Max Mara

Mondo che, per altro, si è divertito parecchio, qualche giorno fa, in occasione dell’apertura milanese della Fluffy Residence targata Max Mara: è qui, nel cortile del Portrait in via Sant’Andrea, che ha sfilato un carosello di celebrità- da Chiara Ferragni ad Alessandra Mastronardi, da Candela Pelizza a Malika Ayane- tutte immerse in un eden ovattato; foderato e arredato nel tessuto soffice dell’iconico cappotto. Se volete godere anche voi del totalizzante abbraccio griffato, c’è tempo fino al 18 novembre per immergersi in questo paradiso del Teddy Bear Coat.

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Chiara Ferragni nella Fluffy Residence di Max Mara
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Courtesy Max Mara
Alessandra Mastronardi e Maria Giulia Prezioso Maramotti all’evento Teddy Ten di Max Mara

Per indossarlo, invece, non c’è mai limite. Perché il capotto peluche color cammello è la tenera tentazione di questo e moltissimi altri inverni a venire. Proprio come ricorda la bellissima Mariacarla Boscono nella campagna pubblicitaria scattata da Tyler Mitchell in occasione del decimo anniversario del capotto: “I was, I am, I will be”. E allora buon compleanno Teddy Bear Coat, e altri dieci e più, di questi sciccosissimi anni!

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