Queste sono le It Shoes della Primavera 2025, unica controindicazione: le vorrai tutte
Dagli stivali country multi-color di Acne Studios alle zeppe con graffiti di Chloé, dagli stivali decostruiti come cortecce d'albero di Ann Demeulemeester alle brogues iper-sottili di Akris.
Nel processo di costruzione del look, tutto – in molti sostengono – comincia dai piedi. Prima che Margiela iniziasse a realizzare abiti, disegnava scarpe per una boutique di Anversa, in Belgio. Così, quando presentò la sua prima sfilata a Parigi nel 1988, abbinò giacche decostruite e gilet rovesciati con cuciture a vista a calzature altrettanto concettuali: si rivolse alle tabi – letteralmente, “sacchetto per piede” – giapponesi. Si trattava di scarpe da lavoro affini, nella forma, a un calzino indossato con sandali infradito, con l’alluce separato dalle altre quattro dita – i calzaturieri giapponesi ritengono che tale divisione migliori l’equilibrio. Margiela vi si ispirò al fine di ottenere l’aspetto di un piede nudo e in tale forma realizzò stivali e stivaletti fissati su tacchi di legno stratificato. Per risparmiare, riutilizzò gli stessi campioni per diverse stagioni, finché non diventarono un simbolo della Maison, un best seller e, infine, it shoes. Una di quelle da cui la costruzione del look inizia – non una con cui possa terminare.
Lo stesso può dirsi del sandalo Arizona di Birkenstock, brevettato nel 1925 da Johannes Birkenstock con il nome di fußbett – “letto per il piede” – e reinventato nel 1993 da Marc Jacobs per la Primavera Estate di quell’anno. Qualche decennio più tardi è stato nuovamente pensato da Manolo Blahnik e Valentino. Nella pellicola Barbie (2023) il sandalo viene indossato dalla stessa Margot Robbie (alias Barbie) come antidoto al tacco a spillo. Sempre rosa, si intende. Un simile discorso può valere per le décolleté slingback disegnate nel 1954 da Coco Chanel, il sandalo con tacco Lego ideato da Nicolas Ghesquière nel 2007 per Balenciaga, il mocassino con morsetto di Gucci o le brogues di Hermès. Scarpe cariche di mitologia, totem della Fashion Industry di cui nessuno si chiede se passeranno mai di moda. Spoiler: non avverrà. Ci si chiede, tuttalpiù, della mitologia e dei totem di una specifica stagione, in uno specifico anno: le cosiddette micro-tendenze che, solo nei casi migliori, supereranno la stagione. Da Elle, qualche idea ce la siamo fatta: ecco quindi la nostra selezione per la Primavera Estate 2025 direttamente dalle ultime sfilate.

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