La scorsa stagione, con la complicità dello show ad alto voltaggio di John Galliano per Maison Margiela, è stato tutto un corsetto. Si è visto per le strade, in passerella, sui palchi di popolari kermesse canore, in caroselli digitali che ne ripercorrevano la storia, citandone i più celebri portavoce. L’alfiere Mr. Pearl e naturalmente Jean Paul Gaultier, Vivienne Westwood, Alexander McQueen, Dolce & Gabbana e Thierry Mugler che oggi perdura su una moda da togliere il fiato, ibridandola a suggestioni bucoliche che aggiornino la silhouette. Del resto la griffe celebra quest’anno il cinquantesimo anniversario e Casey Cadwallader indugia sul leggendario e strizzante repertorio di Thierry, combinandolo ad omaggi green che di storie raccontino anche la sua, tra estati e primavere trascorse nella casa di campagna a Fontainebleau. Ne viene fuori un’inedita ri-semantizzazione del feticcio di Agnès Sorel, oggi concepito, ad esempio, in guisa di mini abito spumeggiante di strati e strati di organza turchese finemente maneggiata a riprodurre un fiore, o in foggia di blazer scintillante con panier ad accentuare i fianchi. La linea, in effetti, rimane squisitamente bodycon, ovvero quella anti-femminista modellata dal corsetto, croce e delizia delle donne dal Quattrocento in poi, massima icona di erotismo e al contempo sadica gabbia costrittiva che è tra gli oggetti più affascinanti della moda. La storica Valerie Steele a questo divisivo capo ha dedicato un seminale volume – The Corset: A Cultural History – in cui ben si tratteggiano i mille significati con cui le diverse epoche hanno concepito quella corsetteria che da Mugler, oggi, lavora in combutta con l’anatomia corporea creando giardini quanto mai peccaminosi.

nuove silhouette di tendenza alla paris fashion week primavera estate 2025pinterest
paolo lanzi
Mugler Primavera Estate 2025

Poiché non è detto che questo antichissimo strumento di tortura non possa essere in fondo anche femminista, sediziosa lingerie che facendo sfoggio di sé si fa vessillo di emancipazione e consapevole sex appeal. Anche da Balmain va in scena la cosiddetta silhouette a clessidra, vale a dire busto striminzito, seni in evidenza e fianchi larghi, secondo il cliché di un corpo femminile assai fecondo ma che qui assume un piglio diverso ancora. Il merito è delle immagini iper-realistiche che si stagliano su quei blazer/abiti che sono suggellato di minuzia manuale d’atelier, nonché delle spalle che Olivier Rousteing acumina ed estremizza verso l’alto, insistendo su quella forma strutturale che è tra i leitmotiv della sua estetica. Le giga-spalline – reminiscenza anni Ottanta ma, in questo caso, anche un po’ del Balmain by Cristophe Decarnin che nei Duemila già abbozzava la silhouette poi estremizzata dal suo assistente e attuale direttore creativo – sono un vezzo ciclicamente reinterpretato dalla moda. Un tic che è simbolo di empowerment ma che, nella versione affilata che ne fa la griffe francese, serve più a modulare una silhouette che assieme ai fianchi angolari e la vita ridicola è un trionfo di femminilità.

nuove silhouette di tendenza alla paris fashion week primavera estate 2025pinterest
launchmetrics.com/spotlight
Balmain Primavera Estate 2025

Insospettabilmente seducente, è poi a Parigi anche Schiaparelli dove Daniel Roseberry etichetta la collezione Future Vintage, strizzando l’occhio alle figlie delle facoltose clienti della maison. L’obiettivo del designer texano è insomma mostrare che oltre la funambolica couture da tappeto rosso e mega-star ci sia di più, e lo fa rivisitando gli archetipi della moda maschile trasfigurati come? In corsetto. Emblematici i primi tre look che sfilano in pedana: una camicia bianca, una polo e una canotta che strizza il busto di Kendall Jenner all’inverosimile, disegnando una seducente S in accordo alla vita sinuosa del jeans che contorna i fianchi.

nuove silhouette di tendenza alla paris fashion week primavera estate 2025pinterest
Courtesy of Schiaparelli
Schiaparelli Primavera Estate 2025

Una nuova linea, tra il plastico e il delicato, tra la couture e il prêt-à-porter, arriva anche da Victoria Beckham, ormai parigina a tutti gli effetti, nonché designer sempre più sicura di una grammatica che – con buona pace dei detrattori che la vedranno sempre Posh – lei rimaneggia, sorprendendo ad ogni collezione. Per la Primavera Estate 2025, anche la stilista inglese cede al richiamo del bustino eppure la sua è un’interpretazione leggiadra che, avvalendosi di drappeggi resinati a conferire allo chiffon un aspetto tra lo scolpito e il bagnato, accende un romanticismo decisamente meno costrittivo. “È tutto incentrato sulla silhouette e sulla mia ossessione per la silhouette – ha infatti raccontato la Beckham in un’anteprima a Vogue Business –. Ogni stagione guardiamo ai codici del brand, cercando di rispettarli e al contempo esplorando nuove modalità per esprimerli”. E il risultato è l'aggiornamento di un suo pièce de résistance come l’abito sottoveste che, tradotto con grande femminilità e leggiadria, fa apparire lontanissimi i tempi in cui la stessa Vic si faceva inguainare dal maître corsetier per eccellenza per le nozze con David.

nuove silhouette di tendenza alla paris fashion week primavera estate 2025pinterest
Gianluca Carraro
Victoria Beckham Primavera Estate 2025

Jonathan Anderson è un altro che, da Loewe, immagina una nuova figura. Il suo è un atto di sottrazione che mira a far emergere solo e soltanto la silhouette che, citando la stessa maison, è “piegata, rimbalzante, fluente in curve, lunga o rozzamente tagliata, che si muove lateralmente e si allontana dal corpo, come se cadesse dentro e fuori da un sogno. La sartoria si riduce a un flusso sinuoso e i drappeggi si muovono in cerchio”. Il cerchio in questione sarà anche una crinolina di ottocentesca memoria eppure mai esito fu più lieve, e i tessuti diafani che rivestono la gabbia basculante sono un gioco vedo-non-vedo di un quotidiano desiderabilissimo. E giocoso; com’è nella cifra di Anderson, come sono quegli hula hoop che tengono in forma gonne e abitini di madreperla con un fare così leggero che Madame Millet – madre della cage crinoline – inorridirebbe.

nuove silhouette di tendenza alla paris fashion week primavera estate 2025pinterest
launchmetrics.com/spotlight
Loewe Primavera Estate 2025

Infine, la quota ludica alle (neo)silhouette della Paris Fashion Week la porta Acne Studios che sovverte il quotidiano tramutandolo in uno straordinario che ha del fanciullesco. Il dress code comprende: stampe floreali rétro da tappezzeria anni Sessanta, mohair bollito dalla sensazione pre-loved, tendaggi check a farsi gonne dal maxi-bow, centrini come loliteschi set crochet ma, soprattutto, silhouette gommose a cesellare suit in pelle o denim distorti dalla schiuma di lattice. L’universo è domestico, allegro e un po’ inquietante, a definire un’anatomia che va oltre le classiche forme.

nuove silhouette di tendenza alla paris fashion week primavera estate 2025pinterest
launchmetrics.com/spotlight
Acne Studios Primavera Estate 2025

D’altronde, come sosteneva Elsa Schiaparelli, “per costruire una nuova eleganza è necessario infrangere le regole fissate da altri prima di noi”. E chissà che il foam jeans che fa le gambe cicciotte non ci tolga dal cruccio del mezzo chilo in più. Per la dieta, c’è sempre il corsetto…

GLI ESSENZIALI
dock & bay telo mare asciugatura rapida, senza sabbia
courtesy photo
anker 621 power bank ricarica rapida con connettore lightning integrato
courtesy photo
mediterraneo. the passenger. per esploratori del mondo
courtesy photo