In principio fu Miuccia Prada, nostra signora dell’ugly chic, che negli Anni '90 ci convinse che vestire come una vecchia tappezzeria fosse qualcosa di dannatamente irresistibile. Poi venne Demna Gvasalia, irrequieto creatore di Balenciaga che, nel 2017, elevò, sempre a chic, la divisa dell’uomo di mezza età e padre di famiglia, persuadendoci che informe e tecnico fossero i nuovi e imprescindibili must. E oggi? Oggi catalizza l’attenzione l’uscita di un’inossidabile Kate Moss da Bottega Veneta che (ri)eleva la camicia di flanella e il denim morbido a nuovi imperativi, un po’ illusori perché il look è in realtà un ensemble deluxe in total leather. Insomma, la moda contemporanea sembra suggerirci, ancora una volta, che brutto è bello e che l’estetica dadcore non è un capriccio passeggero di cui ci libereremo facilmente. In altre parole; vestirsi "male", sciatti ma comodi, con quell’abbigliamento assolutamente infelice ma performante che faceva la felicità dei padri di qualche decennio fa, è ancora cool. E se avete nell’armadio un paio di jeans morbidi indaco scuro, sandali flat e qualche calzino, marsupi in nylon e sneakers goffe, non gettateli perché vi torneranno utili. Viene in mente una recentissima (e assai virale) immagine di Katie Holmes che calca il tappeto rosso degli iHeart Radio Jingle Ball, a New York. Look nostalgico e quanto mai discutibile, effige dell’Y2K che tanto piace, l’ex Joey Potter opta per un mini dress (di dubbia grazia, incerto se osare o no con la scollatura) e per dei jeans indecifrabili, oltre che per delle sneakers di cattivo gusto che, guarda un po’, sembrano ripescate direttamente dal guardaroba del papà.

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Dave Kotinsky//Getty Images
Katie Holmes durante gli iHeartRadio Z100’s Jingle Ball 2022 in jeans e dad sneakers

Sintomo di come il dadcore continui a mietere vittime, red carpet compresi. D’altronde, parla chiaro il report di Lyst che fa il punto sulla moda del 2022 ed elegge a scarpa dell’anno non una stringata, non uno stiletto, bensì una banalissima ma assai comoda Birkenstock Boston. Nient’altro che una ciabatta in pelle o camoscio e suola in sughero che avrebbe fatto rabbrividire la moda di qualche decennio fa che, sinceri, la destinava unicamente al tedesco in vacanza nel Bel Paese o, appunto, alle quattro mura domestiche e nulla più. E invece l’ormai famosissima clog è diventata l’icona delle calzature, il simbolo di una moda post pandemica che, complici i consueti canali (leggi: Tik Tok e celebrità), eleva il brutto ad esteticamente, non solo accettabile ma, addirittura, ultra desiderabile.

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Rachpoot/Bauer-Griffin//Getty Images
Kendall Jenner lo scorso Febbraio a Los Angeles, indossa un paio di Birkenstock Boston in camoscio

A proposito di tendenze che impazzano ed estetica dadcore è poi impossibile non citare l’altra ossessione modaiola dell’anno. Stando sempre a Lyst, si deve alla fama inarrestabile di Bella Hadid, il successo di un oggetto che molto ha a che fare con il concetto di brutto ma comodo. Una candid che ritrae la modella americana in una veste inconsapevolmente (sarà vero?) sexy, ha fatto rapidamente il solito giro social del mondo, ricollocando nell’universo del fashion gli Ugg da indossare con calzettoni di spugna a vista. Non bastassero le New Balance, ginniche “dad” per eccellenza per cui oggi l’hype pare irrefrenabile, ecco che la moda riassesta nell’empireo dei desiderata un’altra calzatura che, in origine, di sexy non aveva granché.

Miuccia Prada ci riprova e fa del tecnico in chiave luxury la nuova uniforme del dadcore

Un articolo del 2018 de Il Post riporta le interessanti parole di Emily Segal- fondatrice del think tank Nemesis Global, nonché ex membro della società di previsioni K-Hole che per prima aveva individuato il fenomeno del normcore- che sostiene che, in realtà, il dadcore “non abbia niente a che fare con l’essere padre. Quelli che chiamiamo abiti da papà sono cose volutamente o anche inconsapevolmente non sexy. Le aziende di moda stanno cercando di produrre mistero in un’atmosfera in cui è stato già proposto di tutto. Ci provano scegliendo qualcosa completamente a caso o di completamente ovvio. L’abbigliamento da papà è entrambe le cose”. Sarà, ma il fatto che l’estetica in questione continui, ad ondate alterne, a riproporsi forse è indice di qualcosa in più e la sua sopravvivenza può essere attribuita, ad esempio, al motivo stesso per cui il termine si insinuò nel lessico della moda in origine: la durabilità. Jeans e tessuti tecnici, accessori funzionali e sneakers robuste erano gli stilemi dei padri perché resistenti, pezzi chiave di un guardaroba poco vezzoso ma alquanto pratico.

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Un look della sfilata Miu Miu dedicata alla Primavera Estate 2023

Una moda che oggi rivive in parte nei poncho in nylon di Miu Miu, così come nei suoi pantaloni sartoriali cui si fa il risvolto all’orlo per mostrare il ciabattone chunky, perfetto simbolo di estetica dadcore. Per non parlare dei marsupi tasconati, di fatto maxi cinture che diventano un tutt’uno con le gonne a pieghe, esaltazione, ancora una volta, del tecnico e dell’estetica cargo. Che dire, se Miuccia riporta qualcosa in passerella un motivo ci sarà e a quanto pare il dadcore resterà tra noi ancora per un po’.

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