Un'eleganza sussurrata. Così ha scritto in un commento un follower mentre trasmettevo la sfilata in Instagram. Giusto due parole che sintetizzano però perfettamente lo spirito chic e sottovoce di questa Primavera Estate 2025. Luxury ma non quiet, anche se di un'eleganza mormorata, la collezione guarda già al centenario dell'anno prossimo (Fendi è stata fondata nel 1925) a partire dall'omaggio alla matriarca Adele Fendi, la cui figura (e cultura) è ricordata dalla voce delle figlie i cui frames di vecchie interviste interrompono la colonna sonora.
Parole completate da quelle di Kim Jones, direttore artistico di Couture e Womenswear della maison, che ha dichiarato: "Il 1925 ha così tanti momenti importanti. È l'anno di fondazione di FENDI, ma anche l'anno della mostra Art Deco a Parigi - The International Exhibition of Modern Decorative and Industrial Arts - da cui prende il nome. Vengono pubblicati anche Mrs Dalloway di Virginia Woolf e The Great Gatsby di F. Scott Fitzgerald. C'è modernismo nell'abbigliamento, nel design, nella decorazione e nel pensiero. Abbiamo affrontato la collezione con queste cose in mente, come un amalgama di epoche, stati d'animo e tecniche, allora e oggi".
In scena una silhouette allungata, accentuata da soprabiti scivolati, strutturati e non strutturati allo stesso tempo (effetto reso possibile solo da una maestria sartoriale d'eccellenza). Passo (leggero) dopo passo (dato da stivali flat e boots al maschile in collaborazione con Red Wing), ecco tea-dress e tubini ma in pelle leggera come seta, gonne longuette sotto a T-shirt in pizzo o in coccodrillo scamosciato.
Pelle e coccodrillo usate mirabilmente anche per le borse, che riecheggiano la collezione nei materiali, nei ricami, nei colori e nella struttura non strutturata, apparentemente semplici ma realizzate con lo sforzo di una maestria artigianale suprema. Come per la nuova Mamma Baguette più alta, larga e grande della sua versione tradizionale.
Tutti i look dalla sfilata Fendi Primavera Estate 2025
