Le donne si giustificano, lo fanno più degli uomini e lo fanno spesso quando si tratta di decisioni finanziarie. Lo ha rilevato uno studio britannico dell'app per la gestione delle finanze Plum: le donne si sentono giudicate quando prendono delle decisioni sul denaro e per questo l'indagine parla di "gender justification gap", "divario di giustificazione", un'espressione che descrive le pressioni che le donne percepiscono in ambito finanziario e che, secondo la ricerca, gli uomini subiscono in misura minore. Le donne cercano giustificazioni perché si sentono poco sicure delle proprie decisioni quando si tratta di soldi.

La storica divisione per cui uomini avevano il compito di lavorare, guadagnare e sostentare la famiglia dava loro l'ultima parola sulle questioni finanziarie. In Italia la legge ha riconosciuto alle donne il diritto di amministrare i propri beni senza il consenso del marito o del padre solo nel 1919 e anche se oggi è possibile a tutti aprire conti correnti, permane uno squilibrio: solo il 58% delle donne italiane ha un conto corrente intestato personalmente.



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Giustificare le proprie scelte finanziarie

La ricerca di Plum, supportata dall'analisi della Dott.ssa Justyna Robinson dell'Università del Sussex, ha rilevato che solo il 16% delle donne afferma di sentirsi "sicuro di sé"quando descrive le proprie abitudini finanziarie. Il 35% delle donne, inoltre, percepisce di venire trattato con sufficienza e il 28% delle donne si sente giudicato quando vengono utilizzate parole come "frugale", "ansioso" o "ossessivo" per descrivere il modo in cui gestiscono il denaro.

"C'è un pregiudizio nascosto nel modo in cui molte persone parlano di denaro, che descrive gli uomini come intraprendenti e le donne come caute", spiega la Dottoressa Robinson a Stylist. Il divario di genere, secondo l'esperta, si manifesta nel linguaggio che emerge a livello di consulenza finanziaria sul posto di lavoro, nelle politiche di diversity e inclusion e sui social media. Un certo modo di parlare alle donne e delle donne tende ad escluderle dalle conversazioni sull'educazione finanziaria e suggerisce che siano riservate solo a chi è esperto a livello tecnico.

Questo, però, ha delle conseguenze. Una scarsa indipendenza economica, infatti, espone le donne a maggiori rischi di violenza. Secondo la ricerca il 56% degli uomini afferma di essere il principale responsabile delle decisioni finanziarie in casa e solo il 32% delle donne afferma lo stesso. Inoltre il 36% degli uomini ritiene di essere naturalmente più abile delle donne nella gestione del denaro e il 15% delle donne concorda con questa affermazione.

"Non basta più dare alle donne accesso agli strumenti finanziari. Dobbiamo creare una cultura in cui le loro decisioni siano rispettate, la loro fiducia sostenuta e il loro contributo riconosciuto", ha osservato Elise Nunn, Senior Product Manager per la divisione Wealth di Plum. Secondo lo studio, per cambiare le cose è importante puntare sull'educazione finanziaria e sfruttare la tecnologia per avvicinare le donne al mondo della finanza. Un aspetto importante, però, è proprio il modo in cui si parla dell'argomento, tanto che il 42% delle donne ha affermato che acquisirebbe maggiore sicurezza dal punto di vista finanziario se il linguaggio utilizzato in relazione al denaro fosse più inclusivo e incoraggiante.