Ogni giorno, in Italia, 89 donne subiscono qualche forma di violenza di genere. Quest'anno, nel nostro Paese, sono morte di femminicidio 109 donne, sono il 40% di tutti gli omicidi commessi nel Paese.Dopo il 25 novembre, Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, dopo la tristezza della foto della ministra Bonetti, sola mentre parlava di violenza di genere alla Camera, qualcosa, possiamo finalmente dirlo, è successo, ed il 26 delle stesso mese è stata approvata all'unanimità la mozione contro la violenza contro le donne. Quel giorno l'aula era piena e pronta ad approvare diverse misure, tra cui il Reddito di libertà erogato dall’Inps, ossia, come ha spiegato Bonetti, “un finanziamento che prevede fino a 400 euro al mese alle donne fino a 12 mensilità” dedicato alle survivor, per permettere loro di rendersi più possibile autonome dai loro aguzzini. Una misura, secondo la ministra, “strategica, sistematica e strutturale, messe in campo dal governo", in uno scenario nel quale il Piano nazionale antiviolenza, ad esempio, è scaduto ormai da un anno e solo ora è stata presentata una nuova bozza. I centri antiviolenza faticano a ottenere i fondi (anche quelli stanziati si perdono nella burocrazia come ha fatto notare ActionAid), le case d'accoglienza vengono smantellate e le donne che denunciano continuano a non venire ascoltate e credute: una donna su sette, infatti, afferma che dopo aver segnalato alla polizia degli abusi subiti, non riesce ad ottenere interventi rapidi. Il Reddito di liberà è un inizio anche se, stando ai calcoli di D.i.Re, la principale rete di centri antiviolenza in Italia, i fondi stanziati sono ancora insufficienti, dato che potranno accedervi circa 625 donne in tutta Italia, a fronte di 50mila donne ospitate nei CAV italiani. E allo stesso tempo, i dati sulle violenze sono brutti: ogni giorno, in Italia, 89 donne subiscono qualche forma di violenza di genere e quest'anno nel nostro Paese sono morte di femminicidio 109 donne, il 40% di tutti gli omicidi commessi nel Paese.
Con menti e occhi puntati sul fare, sul concretizzare progetti, laddove si sia messo a fuoco un vuoto istituzionale, ecco che il centro popolare di psicologia clinica Limen insieme con Lucha y Siesta, a fronte di una richiesta costantemente in crescita, che abbiamo visto essere profondamente correlata con la pandemia ed è avvenuta e continua ad esistere in tantissime parti del mondo, hanno deciso di avviare il progetto ‘Psicoterapia sospesa’. Dichiaratamente ispirato alla tradizione napoletana del caffè sospeso, si tratta, in sostanza, di un crowdfunding (qui il link) che consentirebbe a tante persone in difficoltà, che altrimenti non avrebbero le possibilità economiche per permetterselo, di intraprendere un percorso psicologico e uscire così da un momento complicato. Si tratta, insomma, di donare per sostenere economicamente i percorsi di psicoterapia per donne e minori sopravvissuti alla violenza, ma che non hanno la possibilità di pagarli autonomamente.
Le attiviste della Casa delle donne Lucha y Siesta in una nota stampa, spiegano come "nel 2022 l'obiettivo sarà permettere a 30 donne e minori di intraprendere percorsi di psicoterapia, trasformando i singoli contributi in ore di analisi, rendendo possibile la costruzione di una propria strada verso il benessere psicologico a chi è sopravvissuto a violenza di genere. Per le donne che sono uscite, stanno uscendo o vogliono uscire da situazioni di violenza i percorsi psicologici sono uno strumento fondamentale per raggiungere una piena autonomia e contrastare il fenomeno, molto diffuso, del ritorno dagli stessi partner o del coinvolgimento in nuove relazioni d’abuso. Il benessere psicologico- si legge ancora nella nota- è vitale per tutte e tutti noi, tanto più quindi è un elemento cardine per uscire da situazioni violente”.
A sostegno della campagna si è già mobilitato anche il fumettista Zerocalcare, che nella serie Netflix Strappare lungo i bordi affronta, senza sconti, il tema della salute mentale e che ha messo a disposizione una sua stampa autografata come premio per chi parteciperà al ‘crowdfunding’ di Limen. “In questi giorni, per via dei temi sollevati dalla serie- ha detto, raccontando il perché della sua partecipazione al progetto - mi sono state raccontate storie ed esperienze, e fatto domande a cui non avevo francamente gli strumenti per rispondere. Ci sono però un sacco di realtà che fanno un lavoro prezioso e che questi strumenti ce li hanno e che vale la pena supportare. Una di queste è Limen, che assiste e sostiene gratuitamente donne e minori che escono da situazioni di violenza, prese in carico dal centro antiviolenza della casa delle donne Lucha y Siesta di Roma”. Chi decide di sposare la nobile causa della donazione, oltre ad aiutare ragazze in seria difficoltà, potrà avere anche come ricompensa una stampa autografata di Zerocalcare. Che tramite i suoi canali ha sottolineato l'importanza del servizio psicologico per le donne vittime di violenza.