Siamo da poco tutti in zona rossa, per cui questi sono i giorni in cui si scrive agli amici lontani che fino all'altro ieri erano "liberi" per chiedergli come va la quarantena. La risposta è mediamente ancora tra "una m...a" e "così così, in fondo già ero abituato a lavorare da casa". Okay, colleghi di smart working, che fossimo avvezzi al telelavoro nessuno lo mette in dubbio, ma la botta di non vedere amici, non uscire per una pizza/cinema/concerto/opera lirica la starete accusando pure voi, sociopatici a parte?

Ecco, la totale assenza di svaghi, viaggi, lezioni, giri al museo, giri in giostra, partitelle a pallone ci manda un po' ai matti, ma così deve essere e così faremo. C'è, tuttavia, anche un sempre più incalzante risvolto positivo, in tutta questa situazione da cui un giorno trarremo libri, film e canzoni, che ha poco a che fare con l'ammazzare il tempo a caso, ma molto, invece, con l'impiegarlo in modo bello, costruttivo, appagante. E se all'inizio la catena di hashtag #mysweetquarantine ci ha fatto salire la carogna (ma dolce di che, che ho figli per casa che non posso nemmeno portare al parchetto perché i giochi sono veicolo del virus, ecc...), 24 ore dopo eccoci del tutto intenerite dall'impegno che molti stanno mettendo in campo per provare a vivacizzare un po' questa reclusione, e tanto vale provarci. E, ovviamente, è doveroso partire da i fornelli, dove, certo, possono anche accadere disastri, ma dove si spera pure che ci sia una minima conoscenza, un abc della materia, anche solo del tipo "okay, questa è una padella, so a cosa serve".

Per dare qualche spunto culinario, dunque, Cookpad Italia lancia un corso di cucina pugliese sul suo canale YouTube (a questo link). Già disponibile tre ricette, ovviamente gratuite. Tre ricette per tre zone della Puglia: dal Salento c’è la ricetta per la pitta di patate e i panzerotti di Galatina; dalla Valle d’Itria le orecchiette con le cime di rapa, e infine la focaccia barese.

L'idea non è solo bella, ma regala pure la sensazione che in qualche modo si faccia ballotta con altri, lontani, ma impegnati, come noi, nell'impresa impossibile di eguagliare una cuoca pugliese.

Perché, certo, le distrazioni come serie tv, film, libri, ben vengano, ed anzi, continuate come state facendo ad alternare donazioni (bravissimi tutti!) a suggerimenti su quel podcast o quella rubrica d'approfondimento davvero imperdibile. Hanno un qualcosa di più, però, tutte quelle iniziative che, appunto, ci trascinano virtualmente fuori dalle nostre mura di casa, per catapultarci in mezzo a gente che ha voglia di arricchirsi, imparando o continuando a fare la cosa che ama. Ci sono tantissimi maestri di yoga che stanno lavorando in streaming, attivando anche dei corsi per principianti che desiderano usare la loro "sweet quarantine" per muovere i primi passi in una disciplina che certo aiuta a tenere a bada lo stress.

Se la vostra condanna, invece, si chiamano figli e magari sono pure piccoli, che quelli grandi se la cavassero da soli che è ora, l'offerta, sì potete esultare, per intrattenerli ma anche per insegnarli cose è vastissima. Compagnie teatrali hanno, per esempio, deciso di recitare favole ogni giorno ai bimbi, che potete trovare facilmente sulle loro pagine Facebook (Lagrù, Teatro del Cerchio), altri hanno pensato a creare un piccolo “angolo streaming”, per tenere unita la comunità attraverso una diretta video, direttamente dal municipio. L’idea, da imitare, è venuta al Comune di Cavaria con Premezzo, che userà il canale Youtube del Comune per, come ha spiegato il sindaco Alberto Tovaglieri, “sfruttare la tecnologia e permettere ad insegnanti, nonni e cittadini volenterosi di trasmettere live ai nostri bambini e ragazzi. Cosa? Letture di libri, racconti di “vita di una volta”, piccole recite, idee per giochi da fare tra le quattro mura domestiche e qualsiasi intrattenimento divertente ed educativo possa venirvi in mente. E poi c'è l'Italia chiamò.

Che dalle parole del suo stesso promotore Riccardo Luna è "una comunità che nel momento del bisogno si è unita e sta provando a uscire da un’emergenza che fa paura con la consapevolezza che solo così ce la faremo. E dal passaparola nelle ultime ore da un gruppo di persone è nata una iniziativa importante: l’Italia chiamò. È un live streaming realizzato attraverso una staffetta fra conduttori radio e tv di tutte le emittenti. Venerdì 13 marzo, dalle sei a mezzanotte, una maratona di 18 ore su YouTube, e su tutti i siti che vorranno partecipare, per raccontare al mondo come reagisce un grande paese quando è in difficoltà. La scaletta avrà tre elementi: il primo è fatto dalle storie di chi sta tenendo le scuole aperte con il digitale; le aziende che si reinventano con lo smart working; le voci di chi non si arrende nonostante lo stop; la seconda sarà la messa in scena di parti di festival culturali, produzioni teatrali, concerti e mostre sospese o cancellate a causa del virus; la terza, sarà una raccolta fondi per sostenere il grande sforzo dei medici, degli infermieri e di tutti di addetti del sistema sanitario nazionale, donazioni sul conto corrente della protezione civile destinate ai reparti di terapia intensiva. Come si partecipa? Intanto scrivendo una email qui partecipa@litaliachiamo2020.com, e poi spargendo la voce. "Stringiamoci a coorte, siam pronti alla vita".