L'emergenza coronavirus è palpabile e - inutile negarlo - lo sentiamo tutti. Tra articoli che documentano i nuovi casi, mappe interattive che mostrano la diffusione della malattia in tempo reale e le foto degli ospedali in Cina costruiti per far fronte alla crisi, siamo col fiato sospeso, in attesa che si trovi una soluzione per fermare il virus. Ma mentre, com'è inevitabile, si diffondono preoccupazione e allarmismo c'è chi, con pazienza, lavora ogni giorno per studiare il fenomeno e riuscire nel minor tempo possibile a trovare una cura. È stato proprio grazie a un team di ricercatori (ops, ricercatrici) che ieri è arrivata finalmente una buona notizia: il virus è stato isolato ed è un primo step per poter trovare un vaccino e curare le persone già ammalate. A farlo (udite, udite) è stata proprio l'Italia, seconda in Europa dopo la Francia e tra i primi Paesi al mondo a riuscire nell'impresa (e per una volta riempirsi di orgoglio è lecito). "Di questo virus altri Paesi avevano già ottenuto l'isolamento e la sequenza dell'intero genoma, in tempi rapidissimi, rendendola pubblica a tutta la comunità scientifica" spiega Capobianchi, direttrice del laboratorio di virologia dello Spallanzani, "Allora noi ci siamo mossi subito. Ci siamo riuniti intorno a un tavolo e abbiamo pensato: ci vuole una diagnostica molecolare. Ci siamo messi a lavorare e lo abbiamo fatto". A sole 48 ore dal ricovero dei due casi italiani, l'Istituto Spallanzani di Roma ha compiuto dei fondamentali passi avanti per poter studiare il coronavirus e sperimentare una cura. "Avere a disposizione il virus in un sistema di coltura ci dà la possibilità di studiarlo" continua Capobianchi, "e quindi di capire i meccanismi della malattia e ci permette di valutare l’efficacia dei farmaci sperimentali".

Il successo, però, non è solo un orgoglio italiano, ma, diciamolo, è anche una vittoria al femminile (parliamo di un istituto dove 14 dirigenti su 15 sono donne). Il team che ha isolato il virus, infatti, è composto in maggioranza da ricercatrici e vista la scarsa rappresentazione delle donne nelle STEM c'è decisamente da festeggiare e vale la pena sapere qualcosa in più su di loro. A capo del laboratorio di virologia c'è Maria Rosaria Capobianchi, 67enne di Procida, laureata in scienze biologiche e specializzata in microbiologia. Dal 2000 lavora allo Spallanzani e in questi anni ha dato un contributo fondamentale nella risposta di laboratorio alle emergenze infettivologiche in ambito nazionale. Concetta Castilletti, invece, è siciliana, classe 1963 e responsabile della Unità dei virus emergenti (il direttore dell’Istituto Giuseppe Ippolito ha raccontato all'Huffington Post che è soprannominata "mani d'oro"). Infine c'è Francesca Colavita, giovane ricercatrice molisana che da 4 anni lavora nel laboratorio dopo aver compiuto diverse missioni in Sierra Leone per fronteggiare l’emergenza Ebola. A loro si aggiungono anche due uomini (no, non ce li dimentichiamo!) Fabrizio Carletti, esperto nel disegno dei nuovi test molecolari, e Antonino Di Caro che si occupa dei collegamenti sanitari a livello internazionale. Per arrivare al risultato è stata fondamentale la sinergia tra i membri del team, come sottolinea la stessa Capobianchi a La Stampa: "è il frutto del lavoro di squadra, della competenza e della passione dei virologi di questo istituto, da anni in prima linea in tutte le emergenze sanitarie nel nostro Paese".

I risultati ottenuti dallo Spallanzani sono stati già condivisi con la comunità scientifica mondiale così da poter continuare a collaborare per far fronte alla crisi nel minor tempo possibile. Il coronavirus, infatti, ha già contagiato decine di migliaia di persone e provocato 300 morti. La situazione dunque resta critica, ma con qualche speranza in più per la comunità scientifica e per i pazienti ricoverati. Aspettiamo fiduciosi altre buone notizie, e intanto ringraziamo le ricercatrici per il lavoro fatto e per averci rese ancora una volta orgogliose dei talenti femminili: continuate così!!

GLI ESSENZIALI
dock & bay telo mare asciugatura rapida, senza sabbia
courtesy photo
anker 621 power bank ricarica rapida con connettore lightning integrato
courtesy photo
mediterraneo. the passenger. per esploratori del mondo
courtesy photo