Probabilmente hai pensato tantissime volte di scriverlo, ma poi un po' la pigrizia, un po' la frenesia di ogni risveglio hanno preso il sopravvento e hai sempre rimandato. Compilare un diario dei sogni è molto più che una curiosa abitudine per scoprire cosa genera la nostra mente mentre riposiamo: è una pratica benefica che tanto piaceva anche a Freud e Jung. Si tratta di prendere carta e penna e, ogni mattina, annotare ciò che ricordiamo dei sogni fatti durante la notte. A volte ci rimangono in testa solo piccoli dettagli del sogno, brevi spezzoni, a volte ricordiamo tutto come niente. L'importante è non forzare, ma scrivere solo ciò che ricordiamo. Perché farlo? Secondo gli esperti, ci permette di tuffarci nel nostro subconscio per capire se ha qualcosa di specifico da dirci. Sognare, infatti, garantisce grandi benefici alla nostra salute mentale e analizzare ciò che ricordiamo di quel momento di profondo rilassamento e reset per il cervello ci aiuta a stabilire e approfondire il rapporto con il nostro processo onirico, arrivando a comprendere cosa accade in noi quando lasciamo andare le briglie del controllo attivo.

cuscino da lettopinterest
martina bombardieri su unsplash

Non è tutto: tra i benefici di questa pratica c'è anche quello di assicurare nel tempo una migliore qualità del sonno. Sì perché quando ci si abitua a scrivere un diario dei sogni ci si concentra sulla notte e l'andare a letto si trasforma in un rituale di amore per se stessi da cui trarre qualche insegnamento. Il sonno, quindi, ringrazia. Scopriamo tutti i benefici del tenere un diario dei sogni, ma anche come tenerlo correttamente.

Perché tenere un diario dei sogni

Oltre a quanto già anticipato, sono tanti i vantaggi legati a un dream journal aggiornato costantemente. Prima di tutto, ci aiuta a tenere traccia di tutto ciò che sogniamo e di scoprire se ci sono pattern ricorrenti, espressioni di specifici disagi, paure da affrontare e se ci sono invece ispirazioni che da svegli non abbiamo. Non servono per forza interpretazioni professionali, ma basta scrivere e rileggere con costanza quanto appuntato. Chi fa terapia può analizzare i sogni riportati con l'aiuto dello psicologo per andare ancora più a fondo. Per i creativi, inoltre, i sogni possono essere un'incredibile fonte di ispirazione, visioni e immaginazione da cui prendere spunto. Nello sforzo di ricordare ogni giorno cosa si è sognato si allena anche la memoria, che diventa più elastica man mano che procediamo con l'esercizio. Magari inizialmente ricorderemo poco, ma presto ci accorgeremo come molti più dettagli ci rimangano impressi con l'esercizio. Il diario dei sogni ci aiuta mettendo a fuoco un mare di particolari che prima non eravamo abituati a osservare.

All'interno dei sogni troveremo inoltre l'accesso al nostro mondo più intimo: ci parlano apertamente di cose che da svegli non ammetteremmo mai e ci aiutano a capire come interpretiamo la vita senza le barriere che ci imponiamo da svegli. Insomma, per farla breve, il diario dei sogni ci apre una bellissima finestra su cosa accade dentro di noi a livelli più profondi che mai. Una visione utile più che mai per chi soffre di incubi: il dream journaling consente di elaborare i sogni più spaventosi, metabolizzare e spesso capire a cosa sono legati. Una volta analizzati perdono il loro potere di spaventare e smettono di disturbare il sonno, soprattutto se si presentano ciclicamente.

E se non riuscissimo a ricordare i sogni fatti?

Che fare se spesso non ricordiamo i sogni fatti? C'è da tenere presente, come prima cosa, che esistono persone che hanno un'attività onirica meno sviluppata di altri, soprattutto se consumano alcol spesso o soffrono di disturbi del sonno. In ogni caso, secondo gli esperti si tratta di esercitare l'attenzione nei loro confronti. Spesso non siamo abituati a tenerli a mente perché non li riteniamo importanti, ma possiamo esercitarci a non dimenticarli: ogni mattina, al risveglio, dobbiamo soffermarci per qualche istante nel dormiveglia e cercare di ripercorrere i sogni appena conclusi. Teniamo a disposizione il diario e appuntiamo ciò che ci viene in mente sul momento e, col tempo, ricorderemo sempre di più.

"I sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor"

Man mano che compiliamo il diario dei sogni ci chiediamo come interpretare ciò che annotiamo, ma soprattutto come capire se ci sta comunicando un messaggio, un'indicazione precisa in base a specifici argomenti che ci stanno a cuore. I sogni, infatti, possono rispondere alle domande e ai desideri che abbiamo dentro. Come spiegato da Leslie Ellis, psicoterapeuta esperta in sogni che ha parlato con TZR, "Spesso colgono le nostre preoccupazioni emotive più pressanti e offrono una sorta di commento visivo sulla situazione. Se vogliamo che i nostri sogni ci forniscano una visione su temi specifici o che ci indichino le risposte che stiamo cercando, dobbiamo provare a formulare una domanda aperta e a scriverla prima di andare a dormire" perché rimanga in mente. Alcune ricerche dimostrano come questo metodo possa indirizzare i sogni nella giusta direzione. Poi non resta che stare a osservare cosa accade.

Il sonno può risentirne?

Se temi che il diario dei sogni possa interrompere il sonno, devi sapere che *NON* va compilato di notte svegliandoti apposta. Va sempre e solo scritto la mattina, appena ti svegli. Facendo così non ti perderai nulla di importante perché, come spiegato da Leslie Ellis, il momento in cui sogni di più è nella fase REM, quindi in una fase avanzata del ciclo del sonno. Il momento migliore per catturare i sogni, quindi, è proprio al risveglio.

Come si tiene il diario dei sogni?

Arriviamo al succo della questione: come si tiene un diario dei sogni? Cosa va scritto? Tanti hanno sviluppato un metodo proprio, ma in generale esistono linee guida approvate dagli esperti. Puoi scegliere il quaderno carino che non sapevi come utilizzare, una comune agenda o fogli volanti che terrai tutti insieme in una cartelletta. Puoi anche scegliere lo stile in cui raccontare i tuoi sogni: schematico per punti, sotto forma di narrazione in stile racconto, in modo poetico o come ti gira sul momento. Se non vuoi scrivere, l'alternativa è un diario vocale in cui racconti a voce ciò che è accaduto. Se ami disegnare, invece, puoi rappresentarli come in un tuo personalissimo fumetto. Insomma, ciò che conta è che tu ti esprima come meglio preferisci, prendendoti tutto il tempo necessario per ricordare il sogno e poi scriverlo. Per non dimenticare nulla puoi prima schematizzarlo per punti, poi svilupparlo con un testo, un insieme di disegni o un file audio più lungo e articolato. L'importante è, man mano, aggiungere quanti più dettagli ricordi.

Ricordati di annotare sempre la data, così da poter correlare i sogni del momento con il periodo che stai vivendo, ma cerca sempre di dare anche un titolo al sogno per identificarlo con un concetto semplice e a colpo d'occhio. Il titolo ti permetterà di fare un riassunto mentale di quanto ricordi e di notare pattern importanti. Segna tutti i particolari che ti sono rimasti in mente sull'ambientazione (o più ambientazioni) in cui si è svolto il sogno, annotando anche arredi particolari, il tono della luce, il momento della giornata, un'ora precisa se nel sogno hai guardato un orologio e via dicendo. Infine, elenca anche tutte le emozioni provate, senza aggiungere alcun giudizio a posteriori: descrivile così come le ricordi senza sovrastrutture. Più avrai costanza nella compilazione, più dettagli interessanti potrai cogliere.

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