Difficile restare indifferenti dinanzi alla bellezza dell’ibisco, ai suoi fiori colorati e accattivanti. Grazie anche alla sua ampia diffusione (spontanea e non), è tra le piante ornamentali più amate al mondo. L’ibisco gigante, poi, è davvero spettacolare. Alcune varietà di questa pianta vengono inoltre utilizzate in erboristeria e in fitoterapia, grazie a comprovate proprietà benefiche. Prima tra tutte l’hibiscus sabdariffa, da cui si ricava il karkadè; ma anche l’hibiscus syriacus, per fare un altro esempio. Accendiamo dunque i riflettori sui benefici di questa pianta
Ibisco: proprietà benefiche
A possedere interessanti proprietà sono i fiori di ibisco, o meglio i calici essiccati. L’infuso, ovvero il karkadè, non soltanto ha un grande potere dissetante e rinfrescante per quanto esercita un’azione antiossidante (anche per il suo elevato contenuto di vitamina C), antinfiammatoria e antibatterica. La polvere che si ottiene essiccando e poi macinando il fiore di ibisco, invece, si rivela una preziosa alleata nella cura dei capelli: li rinforza e stimola la crescita, ne previene la caduta, li rende più morbidi e lucidi. Agisce inoltre come districante.
Gli usi in cosmetica
Mescolata con la lawsonia, cioè l’henné rosso, la polvere di ibisco regala alla chioma delicati riflessi color prugna ed è un efficace freddante del tono. Risulta molto utile, quindi, per ottenere una tonalità ciliegia, mogano e per un’ottimale resa dei castani freddi.
Gli estratti di ibisco, e in questo caso ci riferiamo principalmente all’hibiscus esculentus, vengono utilizzati nella cosmesi per la produzione di creme viso. Contribuiscono a distendere le rughe e prevenirne la formazione, rallentando l’invecchiamento cellulare e anche restituendo luminosità alla pelle. Non si dimentichi, infatti, che la pianta di ibisco possiede notevoli proprietà antiossidanti.
Il tonico all’ibisco, invece, ha un effetto astringente e può essere quindi molto utile per il trattamento della pelle molto sensibile e/o con i pori dilatati. Inoltre aiuta ad alleviare le scottature solari, per via del suo potere lenitivo.
L’ibisco è anche presente nella formulazione di creme per il corpo e bagnoschiuma, spesso insieme al burro di karitè; regala morbidezza ed elasticità alla pelle, possiede anche una profumazione delicata e molto gradevole.
L’ibisco in cucina
L’ibisco si può anche utilizzare per aggiungere un tocco di originalità e colore in cucina. Sia i fiori che le foglie sono edibili, a tal proposito le varietà più apprezzate sono l’hibiscus sabdariffa, l’hibiscus esculentus e l’hibiscus syriacus. Hanno una consistenza croccante e un sapore agrodolce che ricorda quello dell’amarena e del rabarbaro. Da provare nelle insalate ma anche nella preparazione di marmellate, bavaresi, granite, mousse, salse per dessert. Proprio le salse diventano golosi topping per la panna cotta e i più diversi budini, ma creano anche intriganti contrasti con i piatti a base di carne o pesce.
E ancora, i fiori di ibisco possono diventare ingredienti di sfiziosi risotti o aggiunti all’impasto di muffin, torte, cupcake. Non ci sono particolari limiti, è possibile lasciarsi guidare dai propri gusti e dalla fantasia. In pochi lo sanno ma i semi di ibisco, tostati ed eventualmente macinati, regalano una nota sfiziosa alle zuppe calde e fredde. Le radici vengono invece utilizzate nella produzione di liquori dall’effetto digestivo.
Come coltivare l’ibisco
A questo punto è chiaro: coltivare l’ibisco significa non soltanto godere della sua bellezza ma anche delle sue azioni benefiche. Una pianta di ibisco dura tra i 5 e i 10 anni, non richiede particolare impegno ma sono necessarie determinate attenzioni. Predilige terreni freschi e ben drenati, piuttosto ricchi di humus, e dev’essere potato all’inizio della primavera. Importante è anche controllare regolarmente lo stato di salute, perché è soggetto all’attacco di diversi parassiti. Eliminando tempestivamente qualsiasi insetto, il pericolo si scansa; solo in caso di infestazione vera e propria, si deve ricorrere a un antiparassitario specifico.
Come si cura l’ibisco in vaso? Innanzi tutto, bisogna sceglierne uno piuttosto capiente; occorre poi rinvasare ogni 2 anni circa, in primavera, man mano usando un vaso più ampio e usando sempre lo stesso terriccio. Va esposto in una zona luminosa, ma non a contatto diretto coi raggi solari. Buona norma è tenerlo lontano dalle correnti d’aria. Per quanto riguarda l’annaffiatura: piuttosto frequente ma non abbondante, questa la regola. Tutto ciò vale anche se si decide di piantare l’ibisco in giardino.
Come si mantiene l’ibisco d’inverno? Questo è un altro quesito comune. Non tollera bene le basse temperature, c’è il rischio che muoia. Preferibile è quindi tenerlo in casa; in alternativa si può collocare in una posizione riparata, magari a ridosso di un muro esposto a sud, e proteggerlo ulteriormente con pacciamatura alla base.